Lo yoga secondo Vasistha è un immenso poema composto da più di 28.000 versetti redatto nel IX secolo in sanscrito dal leggendario Vasistha. Benché noto e venerato in India da tutti i saggi, tradotto in persiano e fonte delle Mille e una notte. Un monaco indù, Swami Jnânananda Bhârati, lo condensò in meno di duemila versetti, ed è questo appunto L’essenza dello Yoga Secondo Vasistha. I lettori antichi e moderni hanno cercato di ricollegare questa specie di Mille e una notte filosofico a una scuola oppure a una religione, ma alla fine hanno compreso che si tratta di un’impresa vana. Questo è un poema inclassificabile, pur veicolando un messaggio non dualista: il mondo, i nostri terrori e i nostri idoli sono fatti della sostanza dei sogni. Il leggendario saggio Vasi??ha è chiaro: vivere per davvero significa vivere liberi dall’immaginazione.
L'immaginazione è una malattia, e bisogna guarirne. In che modo questo è possibile? Utilizzando i suoi stessi incantesimi. La coscienza, che è priva di forme, continuamente immagina se stessa in innumerevoli forme, mondi, situazioni, come uno specchio che non può fare a meno di produrre riflessi. La coscienza, però, si smarrisce in questa creatività senza sosta e mai riesce a trovare se stessa. Lo scopo del saggio è il risveglio della coscienza, che può così riconoscere la sua libertà di sempre, per fruire della pienezza dei suoi poteri, invece di subirli. |