Ne Il ki e il scuso del combattimento il Maestro Kenji Tokitsu affronta le questioni fondamentali circa l'essenza e la struttura delle arti marziali e il senso e il futuro della loro pratica nel mondo moderno occidentalizzato, trovando risposte decisive. Elemento fondamentale è la nozione di «budò»: una pratica corporea che mira all'autoformazione, unendovi la ricerca di una certa forma di perfezione. E l'impegno e l'investimento dell'intera vita di una persona, ed è ciò che impedisce alle arti marziali sia di tralignare nella competizione sportiva, sia di deviare verso pratiche sempre più «dolci» e spiritualistiche quando se ne distaccano divenendo semplice pratica di sequenze gestuali codificate. Chiave e guida del buda è il ki, che e a un tempo energia vitale e soffio o respirazione. Il ki non e un concetto definibile astrattamente, ma una sensazione corporea concreta; esiste in ogni essere umano a un livello più fondamentale e primitivo di ogni qualificazione sociale o culturale, e concerne insieme il corpo e la mente. È una certezza interiore preconscia, difficile da comunicare a parole, ma comunicabile con il corpo.
Nel momento m cui l'adepto comincia a percepire intensamente il ruolo che ha il ki nel combattimento, la sua pratica tende a costituirsi come Via, e appare una vera coscienza del budò. Percepire intensamente il ruolo del ki implica che un adepto pratichi il combattimento «colpendo dopo aver vinto», cioè dopo aver turbato il ki dell'avversario (atto che si chiama «kizemé») a un punto tale, dirigendo su di lui il proprio ki offensivo (o «seme»), da far sì che egli diventi vulnerabile.
Per strano e paradossale che possa sembrare alla concezione occidentale e «sportiva», fondamentale per il budò dunque non è lo scambio effettivo dei colpi, ma la costruzione della «base» del combattimento, che si svolge su quel piano immateriale e per nulla spettacolare di cui si è detto: il «combattimento di ki». In questo senso il ki - la guida della progressione nella Via - racchiude una morale, che però si colloca a un livello più fondamentale di quella sociale o religiosa, e che è radicata nella propria esperienza.
«Ormai - così conclude Tokitsu - la ricerca dell'efficacia in combattimento assume anche il senso dell'interiorizzazione di un'etica».
INDICE:
Premessa
Che cos'è il budò
La trasmissione del budò da parte dei Giapponesi
II problema del badò per gli adepti stranieri
Una chiave per il budò
II ki nella cultura giapponese
La concezione giapponese del «ki»
II contenuto del combattimento nel kendo
Lo spazio nello arti di combattimento
II ki, guida del bado
II ma, concretizzazione spaziale del ki
Captare e dissimulare
II combattimento di ki
II senso e il valore del combattimento
I metodi classici di sviluppo del ki nel combattimento
Giungere al ki attraverso il metodo del kata
Rafforzare il ki per mezzo del metodo energetico
La convergenza di due approcci
II kikò e il combattimento Conclusione
pagine 100
LUNI EDITRICE |