Il manoscritto (con traduzione a fronte) è un diario scritto a mano in inglese, con testo italiano a fronte, di pratiche esoteriche, frutto di un viaggio dell’autore in Asia Minore, durante il quale incontrò membri di una setta zoroastriana che lo iniziarono alle loro pratiche. Una volta arrivato negli Stati Uniti in missione diplomatica, il Conte Walewski trascrisse gli appunti che gli erano stati dettati in persiano e in russo dai suoi maestri. Il testo racchiude tecniche di yoga indiano e tibetano e, soprattutto, inedite pratiche di potere caucasiche di origine zoroastriana che, secondo alcuni studiosi, sono le medesime che apprese Gurdjieff nella sua giovinezza. Gli editori americani sostengono che la prima pubblicazione USA sia stata ritirata negli anni cinquanta per volere di una setta, che lo riteneva troppo occulto e pericoloso. Contiene 150 illustrazioni disegnate dall’autore.
Stefan Colonna Walewski - Diplomatico polacco, molto noto nella New York degli anni 1930 per la sua generosa filantropia e per il suo negozio, Esoterica, nel quale vendeva oggetti di arte orientale, antichità e curiosità archeologiche.
Nota dell'editore
Questo manoscritto ci è giunto dagli Stati Uniti, via Nuova Zelanda e il paesino di Calcata, vicino a Viterbo. II viaggio che ha compiuto è degno del Conte Stefan Colonna Walewski, un personaggio effettivamente esistito, molto noto nella New York degli anni Trenta per la sua generosa filantropia e per il suo negozio, Esoterica, nel quale vendeva oggetti di arte orientale, antichità e curiosità archeologiche che gli arrivavano misteriosamente.
A New York si narrava che Esoterica fosse la porta di un altro mondo nel quale la magia, i demoni e i talismani erano reali quanto la metropolitana e le insegne al neon. Walewski stesso raccontava che, nel corso della sua attività di diplomatico per il governo polacco, dovette compiere molti viaggi in Europa e in Asia Minore. In particolare, negli anni Venti, durante un soggiorno nelle montagne del Caucaso, incontrò in maniera fortuita membri di una setta zoroastriana che lo accolsero tra loro proibendogli di divulgare notizie riguardo al loro gruppo. Dai suoi maestri egli ricevette molti insegnamenti di potere tra cui quello di riuscire, appunto, a richiamare a sé qualsiasi oggetto. Una volta arrivato negli Stati Uniti in missione diplomatica, il Conte Walewski trascrisse, nel suo inglese allora ancora approssimativo, gli appunti che gli erano stati dettati in persiano e in russo dai suoi maestri. Mentre era in vita, egli mostrò a pochissime persone il manoscritto originale dello Yoga Caucasico che fu pubblicato per la prima volta nel 1955, poco prima della sua morte, in sole mille copie. Il testo racchiude tecniche di yoga indiano e tibetano e, soprattutto, inedile pratiche caucasiche di origine zoroastriana che, stando a quanto rilevano autorevoli studi al riguardo, sono le medesime che apprese Gurdjieff nella sua giovinezza.
Gli editori della seconda edizione, pubblicata nel 1985 in California, ci hanno raccontato che, quando Falcon Press stampò negli anni '50 la prima edizione, un gruppo qualificatosi come "Mas Das Min" (questa è la pronuncia che si ricordano) si rivolse al tribunale affermando che il manoscritto rivelava i loro insegnamenti più segreti. A quanto pare fu data ragione al gruppo e venne ordinato di distruggere tutte le copie ancora in vendita: solo 300 delle 1000 copie stampate riuscirono a circolare. La seconda edizione californiana non ebbe di questi problemi, ma la sensazione di avere a che fare con un testo straordinariamente prezioso e anche un po' pericoloso è rimasta a tutti coloro che ne sono venuti a contatto.
Venexia pubblica per esteso il testo del manoscritto, con la certezza che alcune delle pratiche saranno interpretate con la dovuta saggezza dai lettori che si asterranno da seguirle se incompatibili con il loro stato psicofisico. Alcune avvertenze sono state comunque inserite nel testo per segnalare gli esercizi ritenuti pericolosi. |